La cefalea miotensiva
- Margherita Vincenzi
- 11 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Hai mai provato la sensazione di un forte dolore a livello dell’arcata sopraccigliare o delle tempie?
Una tensione che può colpire anche la mandibola o l’interno dell’orecchio?
Quella sensazione fastidiosa che quasi ti impedisce di rimanere vigile e attento, talvolta impedendoti le attività quotidiane?
Se ti è già capitato o sei solo curioso ti consiglio di leggere questo articolo!
Probabilmente il tuo disturbo è di origine muscolare: una tensione a livello cervicale che, per le connessioni anatomiche, porta rigidità a tutta la testa, con conseguente cefalea.
La cefalea mio tensiva, è forse la forma più diffusa, non è un disturbo grave, ma in quanto molto fastidioso, richiede un intervento tempestivo, da cui avrete immediato sollievo.
Cause e fattori di rischio
Le cause della cefalea mio tensiva sono diverse, dalle posture scorrette e/o mantenute, da eccessivo sovraccarico a livello cervicale, da tensione ai grandi muscoli della masticazione (il bruxismo è una tra le principali cause), dall’irrigidimento a livello della colonna, da un appoggio podalico alterato, disidratazione, da situazioni stressanti o in cui bisogna prendere decisioni importanti. Anche la carenza di sonno e movimento rientrano tra i possibili fattori scatenanti.
Dato la varietà, il problema potrà trovare risoluzione temporanea in una seduta di trattamento, ma se si segue un percorso che mira a correggere le cause, talvolta rivolgendosi a più specialisti, i risultati saranno duraturi e spesso definitivi.
Alcuni studi hanno evidenziato come questo disturbo colpisca principalmente le donne, ma non in maniera assoluta (90% le donne e 70% gli uomini), con un picco intorno ai quaranta e cinquantenni. Ovviamente questi dati non sono sempre validi, poiché abbiamo visto come molti sono i fattori che influiscono, così, allo stesso tempo, ciò non significa che se si rientra nelle categorie sopra citate si soffrirà di “mal di testa”.
Durata
Un attacco di cefalea mio tensiva può durare da pochi minuti fino a qualche settimana. Capiamo che se il disturbo persiste per molto tempo non solo è fastidioso, ma compromette le attività quotidiane.
Parliamo di disturbo cronico quando la durata è superiore o uguale a quindici giorni al mese, altrimenti è considerato episodico.
Dolorabilità e intensità variano da persona a persona e da attacco e attacco.
Cefalea mio tensiva ed emicrania
Distinguiamo brevemente i due disturbi: l’emicrania spesso è associata a disturbi del linguaggio e visivi, nausea, dolori addominali e affaticabilità. Spesso questi fastidi non si presentano nella cefalea tensiva, ma non è detto che la loro presenza è “diagnosi di emicrania”!
Altro parametro di riferimento, ma sempre variabile, è l’attività fisica: l’emicrania tende a peggiorare, mentre sulla cefalea di solito non ha alcun effetto, anche se può essere che alcuni movimenti come salti, giri, allungamenti peggiorino momentaneamente i sintomi.
Decorso e cura
Abbiamo visto che il disturbo può persistere anche per molto tempo. Consiglio perciò al comparire dei sintomi di non aspettare, ma rivolgersi subito a professionisti. Il Vostro medico potrà consigliarvi sia l’assunzione di medicinali che terapie fisiche. Per quanto riguarda quest’ultime, rientrano anche i massaggi che aiutano a detendere la muscolatura, correggere eventuali vizi posturali (spesso in collaborazione con altri specialisti: osteopati, fisioterapisti, optometristi, podologi …), “staccare” dalle situazioni stressanti o semplicemente concedersi del tempo per se stessi.
ATTENZIONE: Le informazioni contenute in questo articolo sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica; si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un medicinale è necessario contattare il proprio medico.
Comments